Crash – [Keith Houghton]

Immaginate di risvegliarvi, scoprire di non ricordare nulla della propria vita. Rimettendo insieme gli indizi che trovate scoprite un potenziale collegamento con un serial killer. Come vi sentireste?

Questa è la situazione in cui Jed Allen si ritrova, intraprendendo un viaggio alla scoperta di sé stesso. La sua amnesia crea un senso di vulnerabilità, creando un senso di empatia per le sue lotte. Nel corso della storia la determinazione di Jed nello scoprire la verità sul suo passato è il vero motore della storia. Grazie alle sue indagini scopriremo come le nostre scelte passate possano modellare il nostro presente e futuro.  In più aggiunge un pizzico di riflessione sui segreti nascosti e di cosa siamo disposti a fare per proteggerli.

L’atmosfera è tesa e misteriosa, creando un senso di disagio che ci fa temere a girare pagina. Houghton crea efficacemente suspense rivelando gradualmente indizi e svelando il passato del protagonista. L’ambientazione di New York City, con le sue strade affollate e i pericoli nascosti, non fa che aumentare la tensione. Un paio di colpi di scena ci colpiranno quando meno ce lo aspetteremo, facendoci sobbalzare sul posto.

I vari capitoli sono coinvolgenti e frenetici, consentendoci di immergerci facilmente nella storia. La narrazione è ben realizzata, con un equilibrio tra prosa descrittiva e dialoghi. Houghton costruisce abilmente un mondo in cui il confine tra realtà e illusione è sfumato. Anche la città di New York serve a costruire questa atmosfera, con il perenne contrasto tra la facciata glamour e l’oscurità nascosta che si nasconde sotto.

La frustrazione e la confusione di Jed ci fanno fare il tifo per lui, mentre cerca di risolvere la situazione difficile in cui si trova. La narrazione ha un buon ritmo, con la prima parte del libro che prepara la struttura per la storia e la seconda crea la giusta dose di suspense.  Il finale riesce a risolvere tutte le tracce e gli indizi disseminati tra le pagine.

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